sabato 6 ottobre 2012

Cordata di Banche e e imprenditori per Villa Fidelia?

Fra una settimana sarà pubblicato il bando per la vendita di due "gioielli" di proprietà della Provincia, oltre che di una serie di altri immobili. Villa Fidelia di Spello e Villa Redenta di Spoleto potrebbero essere acquistate da qualche privato (anche se l'"affare" è di quelli non facili da concludere) e quindi aprirsi ad un incerto futuro. Ma, dalla padella alla brace, se nessuno le acquistasse la Provincia dovrebbe fare i conti (che non tornerebbero!) col Patto di stabilità.

In tre anni, dal 2012 al 2014 dai beni alienati la Provincia dovrebbe incamerare circa 50 milioni di euro, da iscrivere a bilancio e fondamentali per garantirsi, appunto, la conformità al Patto di stabilità. In altre parole la sua stessa sopravvivenza. In sostanza bisognerebbe vendere beni al ritmo di oltre 15 milioni l'anno (solo Villa Fidelia avrebbe un prezzo di acquisto di oltre una decina di milioni di euro, sempre ammesso che si trovi chi la compra". Una patata bollente rispetto alla quale l'Udc, per voce di Maurizio Ronconi, ha prospettato una possibile via di uscita.

"Quello che la Provincia dovrebbe fare - ha detto Ronconi - è diventare capofila e coordinatrice di una cordata in grado di prendere in carico i due straordinari monumenti che sono Villa Fidelia e Villa Redenta, cordata nella quale dovrebbero entrare i più grandi imprenditori umbri, gli istituti bancari, col concorso anche delle Fondazioni delle Casse di Risparmio e anche dei cittadini che volessero contribuire. Occorrerebbe un progetto per garantire la redditività di queste importanti strutture".

Ieri nella sede dell'Udc di Foligno, c'era anche Giuliano Zuccari, consigliere al Comune di Spello, che ha sottolineato come Villa Fidelia (della Provincia dalla fine degli anni Ottanta ndr) non sia stata adeguatamente utilizzata, se non per qualche concerto l'estate e come non sia stata preservata ne ben tutelata.

Patrizia Peppoloni
La Nazione Sabato 6 Ottobre 2012

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