lunedì 14 giugno 2010

Itinerari ad Assisi e dintorni: da Tordibetto a Valfabbrica

Quattro massicci torrioni circolari chiudono agli angoli il compatto nucleo di Tordibetto, castello medievale del territorio di Assisi.
Nel corso del Trecento strutture per l'immagazzinamento del grano, poste sulla cima di un poggio presso i confini del contado, vennero gradualmente ampliate e fortificate, fino a costituire una roccaforte vera e propria, con tanto di fossato e ponte levatoio.
Il trascorrere dei secoli non ha intaccato il fascino di questo fortilizio, ancora oggi pervaso da un'atmosfera d'altri tempi. Tipici dell'artigianato locale sono i ricami su tela, realizzati mediante l'uso del tradizionale punto francescano. Nella gastronomia spiccano i frascarelli, una pasta di farina e acqua che le contadine erano solite consumare durante l'allattamento.
Si pensava, infatti, che la pietanza favorisse la montata lattea.

Proseguiamo alla volta del Chiascio.
Superato il bivio per Petrignano, le indicazioni segnalano Rocca Sant'Angelo, cinta da una doppia cortina muraria. Negli immediati dintorni, la Chiesa di S.Maria in Arce è parte di un antico complesso francescano.
All'interno, pregevoli affreschi votivi, tra cui un Crocifisso su tavola di Matteo da Gualdo.

Oltre il piccolo castello di S.Gregorio, teatro in dicembre di un suggestivo Presepe, raggiungiamo Ripa.
Modesto centro agricolo, esso fu nel Medioevo roccaforte perugina con funzioni difensive.
Chi passeggia per le strade del paese la sera di Ferragosto ha l'occasione di scoprire la magia del luogo alla luce delle rocche, lumini colorati di carta velina e canne che rischiarano il cammino alla processione di S.Maria Assunta.

Per i buongustai da non perdere è la Sagra del Tartufo nero estivo, in luglio, mentre a giugno il Palio Arnese rievoca storiche contese e scene del passato contadino.
Costeggiando le rive del fiume, ben presto incontriamo Valfabbrica, il cui toponimo deriva da Vado Fabricae.
Questo tratto di sponda accoglieva, infatti, il Monastero Benedettino di S.Maria In Vado Fabricae, in corrispondenza di un guado sul Chiascio.

La cortina duecentesca della rocca è in parte conservata, mentre la Chiesa dell'Abbazia custodisce l'unica opera di Cimabue presente su suolo umbro.
Esclusiva di questo borgo è inoltre la Sagra del Pesce di Mare, la sola in Umbria dedicata al pesce fresco dell'Adriatico.
Prima di fare ritorno a casa, riserviamoci qualche ora per una passeggiata nei dintorni.
Sulle chiome degli alberi svettano le torri guelfe del Castello di Giomici, pressoché intatto con le sue mura e gli antichi selciati.
Infine, presso l'Ospedale della frazione Barcaccia è esposto il vecchio battello che un tempo consentiva l'attraversamento del fiume.

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