lunedì 24 giugno 2013

Cannara, patria delle cipolle coltivate all'antica maniera

Un territorio caratterizzato da un'ampia pianura e da colline a contorno, ma anche dall'acqua. Cannara è una città di fiume, la cui stori a è stata segnata dal corso del Topino, che ne ha fatto un centro agricolo di notevole importanza.

Campi coltivati ordinatamente, vigneti, oliveti, castagne e querce caratterizzano il territorio, con un centro storico di notevole interesse e case sparse, casolari un tempo abitati da famiglie contadine e abitazioni padronali, talvolta notevoli, un tempo magioni di campagna delle vecchia proprietà terriere, raccontano anch'essi questo luogo deputato all'agricoltura. Il terreno particolare ha favorito la coltivazione delle cipolle e la presenza del Topino, dei fossi e delle acque che in esso confluiscono e della loro vegetazione la raccolta della scarta, con cui un tempo, e ancora oggi, si facevano le "trecce" di cipolle. Le cipolle di Cannara erano famose già nell' Ottocento e viaggiavano per tutti i mercati, non solo italiani. Ad Assisi, Perugia e in altre città umbre e dell'Italia centrale i cipollari di Cannara avevano le loro postazioni fisse, e clienti abituali che aspettavano il giorno di fiera per fare la loro provvista. Da qualche anno è nato il Consorzio della cipolla di Cannara, che impone ai suoi soci un disciplinare di produzione, una delle regole è che solo i bulbi coltivati all'interno del territorio comunale possono essere denominati "cipolla di Cannara".

A Cannara vengono coltivate cipolle rosse, dorate e Borrettane. La coltivazione segue regole antiche, a cominciare dalla semina, che avviene in febbraio, in giorni di luna calante, fino alla raccolta manuale e all'essiccazione. Ancora è possibile trovare chi con la scarta, raccolta in primavera e opportunamente lavorata, fa le trecce di cipolle. Una passeggiata a Cannara può toccare il lungofiume, il centro storico liceo di emergenze artistiche, ma non può trascurare il cibo: qui si possono acquistare trecce di cipolle direttamente dai produttori e, in ristoranti e agriturismi, oltre che nella celebre sagra che si tiene a settembre, cipolle in tutti i piatti dei menu, dall'antipasto fino al dolce.

Corriere dell'Umbria Lunedì 24 Giugno 2013

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