lunedì 30 dicembre 2013

Riaffiorano gli affreschi della Chiesa nuova

Un milione di euro per far riaffiorare un tesoro nascosto dietro lo spesso velo del tempo.
É questa l'ambiziosa sfida lanciata da un facoltoso magnate russo, Sergey Matvienko, che ha stanziato un'ingente somma (un milione e 100.000 euro, per l'esattezza) con cui finanziare il ripristino dell'interno della Chiesa nuova, nel pieno centro storico della città serafica. Il monumento fu edificato nel 1615 sulla casa paterna del Santo di Assisi per volontà dei frati minori francescani e con il contributo economico di Filippo III, re di Spagna, nel 1615.
L'interno della chiesa fu interamente affrescato, nelle paraste e nei pennacchi, con immagini che narravano la vita del Poverello e riproducevano le figure dei primi compagni di Francesco all'inizio del suo percorso spirituale. Fu un'improvvida decisione, nel 1925, a disporre che gli affreschi venissero coperti con un intonaco di pseudo marmo.
Il cantiere, che ha già preso il via sotto la guida dell'impresa Edilgiraldi di Vittorio Giraldi, ha il compito di riportare alla luce il tesoro artistico.
Tesoro che comincia già a riaffiorare, come mostrano le fotografie, con ampia soddisfazione del magnate che , nei giorni scorsi, è espressamente volato da San Pietroburgo fino ad Assisi per assistere ai lavori degli esperti restauratori, sotto la guida del coordinatore della segreteria consolare di Ancona Renato Barchiesi e di padre Francesco De Lazzari, guardiano del convento annesso alla chiesa, al quale si deve il merito dell'impresa che, entro il 2014, restituirà agli occhi di fedeli e visitatori un patrimonio artistico di circa 500 metri quadrati.

É stato padre Francesco, infatti, a curare il contatto con Matvienko, ottenendo dal magnate il cospicuo finanziamento per restituire alla città serafica uno dei suoi celati tesori. Nei giorni scorsi anche il sindaco Claudio Ricci ha fatto visita al cantiere, esprimendo

"viva gratitudine a padre Francesco e alla comunità dei frati minori per il progetto di restauro interno e pittorico del monumento assisano."

Corriere dell'Umbria Lunedì 30 Dicembre 2013

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