"Il cervo, storicamente presente nei boschi umbri, sta lentamente espandendosi, in particolare nelle aree marginali che, una volta coltivate, sono state spontaneamente rinaturalizzate da prati pascolo, arbusteti e macchie."
Lo ha sottolineato l'assessore regionale all'Agricoltura e alla Caccia, Fernanda Cecchini, che ha partecipato al convegno organizzato dall'Urca (Unione regionale cacciatori dell'Appenino) a Villa Fidelia di Spello, per discutere della presenza della specie e della sua gestione.
“I cambiamenti dell'ambiente rurale umbro avvenuti negli ultimi decenni hanno favorito la diffusione degli ungulati selvatici - ha detto l'assessore -. É accaduto per i caprioli, nell'area appenninica e in altre aree regionali, per i quali sono stati avviati anche progetti di reintroduzione. Le sempre più numerose segnalazioni all'Osservatorio faunistico regionale fanno stimare che anche il cervo ha iniziato a diffondersi, anche se in misura minore. Questa specie -ha rilevato l'assessore - è sicuramente di maggior impatto per l'ambiente e le produzioni agricole, e più difficile da gestire. Richiede, pertanto, un attento controllo demografico. L'espansione va favorita nelle aree più vocate"
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