sabato 6 novembre 2010

L’Umbria fa il pieno per la svolta di Fini

Gianfranco Fini dirà che la misura è colma e staccherà la famosa spina oppure accetterà la proposta di pace, seppur già bollata come tardiva, di Berlusconi? Non ci accettano pronostici politici, alla vigilia del meeting di Fulturo e Libertà. Tutto è in movimento, le cose cambiano di ora in ora. Sugli anonimi capannoni di Umbriafiere di Bastia Umbria sono puntati milioni e milioni di occhi in Italia e nel mondo. Solo l'intervento di domenica mattina, alle 12, del presidente della Camera solleverà il sipario sul futuro del governo e, con esso, sul futuro del Paese. Per il momento c'è la certezza dei numeri, che sono grandi: più di seicento giornalisti accreditati, più di 5.500 registrazioni di persone che vogliono partecipare, parlare, assistere ad un evento politico che sarà inevitabilmente storico. E i numeri crescono di ora in ora. Si sta lavorando per installare maxischermi, perché gli spazi pur enormi del centro fiere rischiano di non essere sufficienti. Sono più di mille le camere prenotate nei vari hotel di Perugia e di Bastia, tutta gente pagante, Fli è un partito che viaggia con le ali del volontariato e della passione. Anzi, la creatura finiana ancora non è un partito, lo diventerà formalmente a gennaio a Milano, ma da oggi non sarà più solo il magnifico sogno per chi non si riconosce più nel Pdl berlusconiano e scommette su un nuovo futuro politico. Il programma della convention ha cadenze ben scandite: Franco Zaffini, coordinatore regionale, aprirà i lavori alle 15, subito dopo interverrà la parlamentare umbra Catia Polidori, a cui seguiranno i saluti della presidente della giunta regionale Catiuscia Marini e quelli del sindaco di Bastia Umbra, Stefano Ansideri. L'atteso manifesto politico verrà lanciato prima che inizi il dibattito che sarà liberissimo e, si immagina, foltissimo, perché tutti stanno chiedendo di parlare. Il manifesto avrà una presentazione multimediale spalmata su otto maxischermi. La voce che ne leggerà il contenuto è quella dell'attore parlamentare, finiano della prima ora, Luca Barbareschi. Subito dopo parleranno i due capigruppo di Camera e Senato, Italo Bocchino e Pasquale Viespoli e il coordinatore nazionale del comitato promotore, Adolfo Urso. Nel capannone attiguo a quello dove si svolgerà la kermesse politica, è stato allestito un servizio ristorazione a tempo pieno, che darà da mangiare senza soluzione di continuità a mille persone alla volta. Il catering porta una firma griffata, quella di Tonino da Cortona. Non si sa se il meeting verrà "bagnato" da una contestazione del popolo berlusconiano. Nel Pdl umbro se ne è discusso come di una ipotesi da prendere in considerazione, ma sembra che l'idea sia rientrata, anche se l'indignazione contro i finiani è tanto accesa da diventare fosforescente. Da queste parti si nega ogni segnale di smottamento, ogni tentativo di fuga. Qua e là qualche piccolo passaggio, ma nulla di più, assicura un dirigente del partito. Bisogna aspettare i congressi per capire se nel Pdl umbro la nascita di Futuro e libertà provocherà un terremoto. Soprattutto quello di Perugia, dove se va male si teme che qualche consigliere comunale esca dal partito. Nei congressi provinciali, che si svolgeranno a dicembre, voteranno solo gli eletti, in quello regionale per eleggere il tandem che guiderà il partito - un ex di Forza Italia e un ex di An - voteranno consiglieri regionali, parlamentari e sindaci dei Comuni sopra i 15mila abitanti. Anche in Fli non c'è alcuna fretta, si attende proprio questo passaggio congressuale per capire quanto scontenti saranno quelli del Pdl e quanti, fra questi, non scenderanno a compromessi e sceglieranno di trasferire armi e bagagli nel nuovo soggetto politico.
"Noi aspettiamo che si facciano male da soli"

dice con una battuta salace Zaffini, che ha in mano la costruzione del partito in Umbria e di questo, in questo momento, soprattutto si preoccupa. Per la grande fuga - semmai ci sarà - si attende di aprire le porte dell'accoglienza nel nuovo anno.

lucia.baroncini@edib.it
Lucia Baroncini
Corriere dell'Umbria Sabato 6 Novembre 2010

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