mercoledì 10 novembre 2010

Al bando gioco d’azzardo e slot machine

Il Comune scende in campo contro il gioco d'azzardo. Una "droga" pericolosa soprattutto per i più giovani. Un pugno di ferro deciso dall'amministrazione che fissa l'orario di chiusura delle sale giochi non oltre le 23. Il sindaco Stefano Ansideri ha disposto una nuova disciplina degli orari di apertura al pubblico delle sale giochi e dei giochi leciti. L'ordinanza, firmata lunedì, tiene conto che negli ultimi anni la disciplina in questione è stata profondamente innovata, per la necessità di far fronte alla quantità e qualità dell'offerta e per l'esigenza di arginare il problema di allarme sociale connesso al gioco d'azzardo. Si è ritenuto necessario adottare l'ordinanza, nei limiti delle competenze sindacali e nel rispetto della disciplina di settore, a tutela della popolazione, soprattutto giovanile, con riferimento al fenomeno dell'abuso di utilizzo dei giochi leciti, al quale sono esposti maggiormente i soggetti psicologicamente deboli. L'ordinanza disciplina l'orario delle sale giochi (sale pubbliche per biliardi o per altri giochi leciti) fissando l'apertura alle ore 10 e la chiusura alle 23.

L'altro aspetto riguarda gli apparecchi idonei per il gioco lecito ovvero le ‘new slot' per le quali è fissato un nuovo orario ridotto, che prevede l'apertura alle ore 13 e la chiusura non oltre le ore 23. L'ordinanza ricorda che in tutte le sale da biliardo o da gioco e negli altri esercizi, compresi i circoli privati, autorizzati alla pratica del gioco o all'installazione di apparecchi da gioco, deve essere tenuta esposta in luogo visibile una tabella, predisposta ed approvata dal questore, indicante i giochi d'azzardo e quelli vietati nel pubblico interesse nonché prescrizioni e divieti specifici. Inoltre, l'individuazione e la determinazione del numero massimo di apparecchi e congegni, che possono essere installati presso punti di vendita aventi come attività principale la commercializzazione dei prodotti di gioco pubblici. Il sindaco ha inoltre inviato ai suoi colleghi di sette Comuni vicini (Perugia, Assisi, Bettona, Cannara, Torgiano, Spello e Valfabbrica) una lettera relativa all'ordinanza in questione. Li ha invitati a dare sostegno all'iniziativa da lui intrapresa, per evitare il diffondersi del "turismo da gioco", facilmente attuabile data la vicinanza con i Comuni limitrofi, e per questo li ha anche sollecitati ad adottare iniziative analoghe volte ad arginare un fenomeno che ha assunto dimensioni e connotazioni di "problema sociale"

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Corriere dell'Umbria Mercoledì 10 Novembre 2010

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