La mostra "Giotto com'era" è curata da Giuseppe Basile, per anni direttore dell'Istituto centrale per il restauro di Roma, una vita passata dietro Giotto (prima a Padova, poi dal 1997 al 2005 ad Assisi per i restauri post terremoto). Basile ha coordinato, a restauro ormai concluso, un progetto in collaborazione con l'Istituto centrale per il restauro, che gli ha permesso di ritrovare, esaminando le tenui tracce rimaste negli affreschi, le densità e i colori originari delle Storie. Grazie ai risultati raggiunti le Storie, fotografate in dimensioni ridotte, sono state poi ridipinte a mano da Fabio Fernetti, così che il visitatore potrà vedere come erano in origine. E così in mostra riprenderanno vita l'azzurrite dello sfondo, le dorature delle vesti, i pigmenti rari, le preziose lacche.
"Ma soprattutto – spiega Giuseppe Basile – le bellissime colonnine tortili che delimitano le scene, oggi pressoché illeggibili, torneranno ad assumere quel ruolo prospettico di primo piano originario. L'intervento – prosegue - eseguito con le tecniche tradizionali, non sarebbe stato possibile con il solo uso del computer. Ora, recuperata appieno la fondamentale scoperta del Maestro, quella della prospettiva, sarà possibile avanzare nuovi giudizi critici sul ciclo e forse attribuire alla mano di Giotto molto più di quello fino ad oggi considerato."In mostra tali immagini verranno messe a confronto con il loro aspetto attuale, disponibile in una serie di schermi dotati di touch screen disposti in corrispondenza di ogni gruppo di scene. Una sezione a parte ripercorrerà le tecniche pittoriche del Maestro consentendo inoltre di entrare virtualmente nell'affresco dedicato alla Benedizione della Regola di san Francesco.
Altra tappa fondamentale il restauro della cappella di San Nicola.
"L'operazione – spiega Sergio Fusetti - avverrà davanti agli occhi dei visitatori che, in piccoli gruppi, e dietro prenotazione, potranno salire sul ponteggio. Verrà ripulita l'intera superficie pittorica di circa 240 mq e saranno consolidati gli strati preparatori. L'intervento durerà almeno per tutto il periodo della mostra, fino al 5 settembre, ma è probabile che sarà necessario un tempo più lungo. Il recupero consentirà di effettuare anche uno studio critico della cappella, fino ad oggi mai realizzato."La cappella, nella quale sono rappresentati i miracoli di san Nicola fu commissionata a Giotto dal cardinale Napoleone Orsini per dedicarla al fratello Gian Gaetano Orsini, morto prematuramente e il cui corpo riposa all'interno. L'intera iniziativa, che sarà percorribile al costo di un unico biglietto, è promossa dal Comune di Assisi con la collaborazione del Sacro Convento, del ministero per i Beni culturali, le Soprintendenze competenti dell'Umbria, l'Istituto superiore per la conservazione e il restauro, la Regione Umbria e il Consiglio nazionale delle Ricerche con il sostegno della Fondazione Cassa di risparmio di Perugia e il coordinamento organizzativo di Civita.
Per info, vedi sito www. icoloridigiotto.it (presto operativo). Manuela Acito
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