venerdì 26 marzo 2010

Spello e la Cappella Tega

Una buona notizia per il patrimonio artistico regionale e italiano. La macchina dei lavori si è messa in moto per salvare uno dei tesori della città dalla rovina. É ufficialmente partita la messa in sicurezza della cappella di Sant'Anna, maggiormente conosciuta come cappella Tega. Il Comune ha dato il via lunedì all'intervento straordinario di riqualificazione per conservare le preziose pitture murali e tutto l'apparato decorativo.
"Nei mesi scorsi - riferisce una nota dell'ente - abbiamo eseguito un monitoraggio nella cappella, al fine di renderla fruibile e accessibile al pubblico attraverso un progetto generale di riqualificazione. Dal monitoraggio era emersa la necessità della messa in sicurezza dell'apparato decorativo e dopo il sopralluogo della Soprintendenza dei beni storico artistici dell'Umbria, è stato redatto un progetto dall'ufficio beni culturali del Comune."
Il tutto per salvare dalla disgrazia gli inestimabili affreschi, datati 1461, realizzati dalla Bottega del Mazzaforte, per mano dei due artisti Niccolò di Liberatore dettoo l'Alunno e Pietro di Giovanni Mazzaforte. Un ingente patrimonio dell'arte figurativa spoletina e italiana. Dopo la più famosa cappella Baglioni, questa piccola cappella è una delle più amate dalla cittadinanza spellana. Una curiosità. Più conosciuta con il nome del proprietario, il sarto Pietro Tega che nel 1921 scoprì gli affreschi fino ad allora nascosti da una mano di intonaco, la cappella fu sede della Fraternità Disciplinata di Sant'Anna che gestiva nei pressi un ospedale già attivo nel 1362.
"Si tratta di un altro intervento di tutela e valorizzazione del patrimonio artistico e culturale della nostra città - ha spiegato Liana Tili, assessore alla cultura - che si inserisce in una politica di recupero e di ripristino della fruibilità portata avanti dall'amministrazione comunale in questi anni. Importanti siti di grande pregio storico-artistico sono stati riconsegnati alla comunità, come da ultimo San Michele Arcangelo e Santa Maria della Consolazione di Prato"

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