lunedì 18 gennaio 2010

Un tetto fotovoltaico per l'ex Montedison

Le illuminazioni eco-sostenibili degli alberi di Natale presenti in piazza del Comune ad Assisi riscuotono il plauso del consigliere comunale di maggioranza Emiliano Zibetti (Pdl), che ha appreso "con molto piacere" dell'iniziativa portata avanti sotto le feste dai ragazzi del Bronx e
"catturata con entusiasmo - scrive Zibetti in una nota - dalle associazione dei commercianti e dal Comune."
Ancora visibili in piazza del Comune, gli alberelli, invece della tradizionale stella, hanno sulla parte più alta un piccolo pannello fotovoltaico che alimenta gli addobbi luminosi senza alcuna spesa per l'energia elettrica.
"i ragazzi delle scuole - aggiunge Zibetti - li hanno arricchiti con materiali riciclabili e vernici biodegradabili , dando all'amministrazione un grosso contributo al raggiungimento di una coscienza collettiva favorevole alla salvaguardia del nostro ambiente nello spirito francescano. Speriamo che questa idea sia foriera di iniziative più consistenti da realizzare in quest'anno: nel comune di Assisi (e non solo) i cittadini sono affamati di energia rinnovabile, basti pensare al grande successo del bando di SiEnergia relativo ai '1000 tetti fotovoltaici': a fronte di una sessantina di pannelli da tre KWp disponibili, sono arrivate richieste triple rispetto alla disponibilità."
Zibetti conclude la sua nota chiedendo
"uno studio di fattibilità serio rivolto alle superfici assolate della ex Montedison, per cui un progetto riposa nel cassetto di qualche ufficio."
Della possibilità di installare pannelli sull'ex Montedison si era discusso nel corso di un consiglio comunale di fine novembre, quando il consigliere aveva proposto un progetto integrato di 275.4 kw da installare sul tetto:
"L'energia prodotta- aveva spiegato Zibetti - gestita con modalità di vendita con autoconsumo, permetterebbe di accendere gratuitamente 2.750 lampade da 100w delle seimila che illuminano le strade comunali; il costo dell'impianto - 1.240.000 euro - verrà sostenuto nel tempo dagli incentivi e dalla corrente elettrica non più comperata, permettendo di risparmiate quasi la metà dei 360 mila euro di spese annue per la pubblica illuminazione,che avrebbero potuto essere usati per il sociale, senza dimenticare il risparmio 'ambientale' di anidride carbonica ed ossidi di azoto."
All'epoca, però, l'ingegner Stefano Nodessi aveva spiegato che tale soluzione è impraticabile dal punto di vista tecnico (la manutenzione sarebbe difficile vista la conformazione della struttura) ed economico (la spesa sarebbe superiore al guadagno)

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