sabato 18 aprile 2009

Stefano Cipiciani e i Ricordi di guerra al Teatro Subasio

Stefano Cipiciani riparte con i suoi "Ricordi di guerra". Dopo il debutto a luglio scorso della produzione dello Stabile d'innovazione Fontemaggiore, scritta, diretta e interpretata dal presidente della storica compagnia umbra, la messinscena torna al teatro Subasio di Spello per la bella Stagione in due repliche: oggi alle 21,15 e domani alle 17,30.
Più di sei mesi sono serviti a Cipiciani per limare, dare più corpo al suo lavoro e inserirlo in un contesto teatrale tradizionale: la prima versione era stata, infatti, allestita nella piazzetta di via Maestà delle Volte per la rassegna di teatro estiva del Comune di Perugia.
Un racconto di guerra in 55 minuti visto con gli occhi e il cuore di un fascio "piccolo piccolo", Pompilio.
Perugino, venuto dalla campagna, dal cuore generoso e grande costretto in un nome sbeffeggiato da tutti: Pompilio.
Nell'Italia degli anni Quaranta il giovane ragazzo decide di mettersi dalla parte delle divise, ma durerà poco, quel ruolo diventa presto troppo grande per lui e finirà per dargli un destino tragico.
Stefano Cipiciani su un praticabile di legno 2x2 sopra il palcoscenico porta così un personaggio costruito con grande cura, raccontato più nella sua dimensione umana che storico-politica: da qui i tratti essenziali di una vita scandita dalla conquista di Matilde, dalla morte del padre, dalla scelta di una guerra che non gli appartiene ed è lontano dalla sua gente.
Nato per un progetto messo in scena da Marco Baliani tra il 1989 e il 1990 ("Corvi di luna" e "D'acqua la luna"), il personaggio di Pompilio faceva parte di una galleria di storie sulla Resistenza che traevano spunto da testi di Italo Calvino e di Beppe Fenoglio.
Il progetto, approdato in festival importanti (Santarcangelo, Micro Macro, Milano Estate), era stato realizzato con attori provenienti da tutte le regioni d'Italia operanti nel settore teatro ragazzi, e dall'Umbria arrivò Stefano Cipiciani con la sua storia, in dialetto perugino, su "un fascio piccolo piccolo" che viveva da sfollato in mezzo agli altri.
Vent'anni dopo, Cipiciani ha ripreso e riletto questo spunto come sfida alla memoria personale e collettiva.
Una sfida che va a coincidere volutamente con il 25 aprile e con un'Italia a cui rimane sempre più difficile festeggiarlo.
"Ricordi di guerra", dopo le repliche umbre, farà delle tappe in Italia da Palermo a Milano

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