domenica 5 ottobre 2008

Saulo Scopa a Villa Fidelia

Scatti fotografici. Immagini del mondo che ci scorre accanto ma che percepiamo come distante. Diverso da noi e per questo criticabile. Un mondo che ci rende ostili o, peggio, indifferenti. L'altro come chiusura al mondo. L'indifferenza, il vuoto, la distanza. Sono questi i significati che trapelano dagli scatti di Saulo Scopa, fotografo di indiscussa bravura (oltre che psicologo e psicoterapeuta) che proprio in questi giorni espone le proprie 'opere' presso "La Limonaia" del complesso di Villa Fidelia.
E proprio in occasione di questa esposizione è stata pensata ed organizzata la tavola rotonda che si è svolta giovedì pomeriggio sul tema
"Io, tu, noi: la relazione come risorsa per il nostro domani civile e sociale."
Un momento di grande riflessione sulla "difficoltà di comunicare" della nostra società. Sui timori, le paure e la chiusura all'altro. Diversi punti di vista e analisi sul mondo che vive ai margini si sono susseguiti nelle parole di autorevoli relatori: l'assessore alla cultura della Provincia di Perugia Pier Luigi Neri, l'assessore ai servizi sociali del Comune di Foligno Maria Rita Zampolini, il neurologo e psicoterapeuta Pier Luigi Brustenghi, la pedagogista ed esperta in metodologia autobiografica Maria Teresa Marziali e il sociologo dell'Osservatorio sulla povertà in Umbria Paolo Montesperelli.
Dopo il saluto del vicesindaco del Comune di Spello si è aperta questa tavola rotonda che ha potuto contare su un nutrito ed attento pubblico.
E il filo tematico che ha tenuto ben stretti e coesi i vari interventi è stato "la relazione come risorsa", nel sociale, nel vivere quotidiano, in famiglia, a scuola, a lavoro e ovunque.
"Perché l'altro è nutrimento, crescita, conservazione - ha sottolineato Brustenghi in un intervento emozionante e di profondo significato - siamo abituati a difenderci dal diverso, a ricercare la perfezione, l'omologazione, quando invece è l'imperfezione e l'imprevedibilità che attiva il nostro cervello e ci rende vivi, veri e autentici.
Fermiamoci ad ascoltare e viviamo le relazioni sia nella gioia che nel dolore perché qualsiasi incontro, anche il più 'difficile', è sempre occasione di crescita."
D'altronde,
"le povertà - ha precisato Montesperelli, riportando degli interessantissimi dati sulla condizione della povertà in Umbria - non sono un incidente di percorso lungo i processi di sviluppo di una società, sono piuttosto un fenomeno strutturale"
e vanno quindi comprese, analizzate e curate alla radice.

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