domenica 26 ottobre 2008

Francesco, canto di una creatura di Alda Merini e commento musicale di Lucio Dalla

Che paradosso. Proprio nel momento in cui ogni momento del giorno e della notte i governi del mondo si scervellano per difendere patrimoni e denari, facendoci convincere che questo è il vero valore da difendere, stasera il Sacro Convento celebra l'inno al Poverello e alla povertà.
Lo farà nel segno della Giornata di preghiera che Papa Giovanni Paolo II inaugurò nel 1986; quando chiamò ad Assisi le genti della Terra in nome della tolleranza e del dialogo fra le diverse confessioni religiose.
Come strumento per rinnovare questo messaggio, sono state scelte la lirica poetica di Alda Merini tracciata in
"Francesco, canto di una creatura"
e il commento musicale di Lucio Dalla che si intersecherà con la voce recitante di Marco Alemanno.
L'impatto sonoro sarà completato dal Nu-Ork Quintet del maestro Beppe D'Onghia e dal Coro della Basilica diretto da padre Giuseppe Magrino.
Il titolo di questa "prima" internazionale è semplicemente "La musica di San Francesco". Per propagarla nel mondo, il Sacro Convento proverà per la prima volta la diretta web, curata dalla redazione della rivistra "San Francesco patrono d'Italia" (www.sanfrancescopatronoditalia.it).
E se i contatti saranno così tanti da intasare il sito,
"la trasmissione verrà replicata a partire da lunedì"
, assicura il direttore del magazine, padre Enzo Fortunato.
L'interesse sarà certamente diffuso dal momento che si tratta di un evento destinato a lasciare il segno.
Del resto già ieri in conferenza stampa si avvertiva l'emozione che pervadeva quelli che stasera sarannno i protagonisti di una autentica "confessione" dell'anima; della propensione verso l'Assoluto attraverso la preghiera dell'Uomo.
Con umiltà.
"L'essenza, asciutta, della musica che dovrà sottolineare la poetica di Alda Merini - ha spiegato Dalla -, servirà proprio a sostenere la potenza della parola: un quintetto d'archi, il mio clarinetto, il coro del Sacro Convento e la voce di Marco Alemanno.
Tutto qui."
"Quello che vorremmo far trasparire - continua Lucio Dalla - è piuttosto il senso di un equilibrio pericoloso insito nella vita stessa di Francesco, che si è spogliato di tutto per poter cominciare un nuovo cammino nel nome della povertà."
Quella che Alda Merini magistralmente richiamava già in una delle liriche di "Terra Santa", nel 1984.
"(...) Ma l'amore della povera gente/ brilla più di una qualsiasi filosofia/ Un povero ti dà tutto/ e non ti rinfaccia mai la tua vigliaccheria."
Da parte sua Marco Alemanno si è limitato ieri a sottolineare l'emozione e anche la preoccupazione di mostrarsi all'altezza del compito che stasera dovrà svolgere.
Un compito non facile dal momento che i canoni recitativi dovranno essere in equilibrio con un "impasto" comunque complesso, dato dalla musica e dal coro.
Il maestro D'Onghio si è detto comunque soddisfatto delle prove:
"L'intesa con il coro è stata molto soddisfacente e devo ringraziare padre Magrino."
Che da parte sua non si nasconde l'importanza dell'evento:
"Partecipare è un banco di prova, il tutto pervaso dall'ansia del dire.
Ai miei coristi dico: vediamo cosa porteremo a casa...."
Già, chissà cosa lascerà questa esperienza. Di certo a Lucio Dalla una vigilia di silenzio con se stesso, visto che stanotte ha dormito al Sacro convento ed è stato svegliato per la preghiera di buon'ora.
"Non è la prima volta. Per me sarà l'opportunità di stare con le orecchie aperte per sentire qualche mormorìo."
Note di meditazione, a margine di un foglio che trasuda la poesia dell'essere.

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