sabato 30 agosto 2008

La Porziuncola a San Francisco

Favorire la pietà dei cattolici in ogni parte del mondo, anche attraverso un monumento “clonato” come la Porziuncola, si può.
A dirlo è il vescovo di Assisi monsignor Domenico Sorrentino tra i primi invitati all’inaugurazione della piccola chiesetta assisana, realizzata a San Francisco che si terrà il 27 settembre prossimo e dove, sarà possibile ricevere l’indulgenza plenaria.
“Ho ricevuto l’invito a partecipare all’evento - spiega l’alto prelato - ma non ci potrò essere. Resta il fatto comunque - sottolinea ancora Sorrentino - che, mentre un tempo ricevere l’indulgenza (la remissione dei peccati previa confessione, comunione, recita del Credo, Padre Nostro e di una preghiera per le intenzioni del Pontefice) non era così facile, adesso invece, è diventata una pratica frequente. Per intenderci si può ottenere, con le dovute attenzioni, anche recitando bene alcune preghiere o il santo rosario.
E’ normale quindi che San Francisco abbia chiesto di poter aver non solo la copia della Porziuncola ma anche la possibilità dell’indulgenza. Questa pratica è divenuta comunissima nella pastorale della Chiesa, è universale e non può avere confini o limiti”.
Nessuna difficoltà dunque secondo il vescovo di Assisi che ne dà quindi un giudizio più che positivo.
“Credo che rendere i luoghi francescani così eloquenti da favorire la pietà dei cristiani sia un fatto di grande importanza e positività, anche in ambienti lontani. Resta il fatto - aggiunge ancora Sorrentino - che ogni ricostruzione ha una distanza incolmabile dall’originale, ma l’iniziativa è senz’altro encomiabile”.
Un’iniziativa che, secondo il vescovo assisano, andrebbe esportata anche in altri luoghi dove c’è bisogno della testimonianza di Cristo e del suo figlio prediletto Francesco.
“L’annuncio di Gesù andrebbe rinnovato in tutto il mondo ma soprattutto nei paesi di antica cristianizzazione. E senz’altro Francesco che è uno dei grandi testimoni di Cristo ancora oggi continua a fare bene il suo lavoro”.
L’esempio dunque del poverello di Assisi fa scuola, colpisce e, a distanza di secoli, è sempre vivo ed attuale

Marina Rosati dal Corriere dell'Umbria

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